Audiovisivo: Smeriglio (S&D), lavoro in Europa strategico per settore
Roma, 11 lug. (LaPresse) “Oggi sono a Strasburgo e le cose che accadono in Europa sono fondamentali anche per il cinema italiano. Veniamo da un decennio di grandissime trasformazioni tecnologiche con nuovi attori globali che sono emersi e che fanno il mercato. L’Europa ha lavorato molto a un quadro normativo comune e di sostegni al settore; su questo con ANICA il rapporto è costante per cercare anche di difendere i nostri interessi di carattere nazionale”. Lo ha dichiarato l’eurodeputato S&D Massimiliano SMERIGLIO intervenendo questa mattina al convegno organizzato dall’Anica. “Penso – ha proseguito SMERIGLIO – al Piano di Azione per i Media e l’Audiovisivo del 2020 in cui si è discusso molto della trasformazione, dell’innovazione, dell’accesso ai finanziamenti e delle collaborazioni commerciali, appunto dell’innovazione; penso alla Direttiva sui Servizi Audiovisivi e Mediatici; penso alla Direttiva sul Diritto d’Autore che è stata una partita estremamente faticosa a cui lavorò, negli anni passati, uno straordinario italiano ed europeo che è stato David Sassoli e penso che è una direttiva importantissima per noi, per il nostro Paese, per le caratteristiche di contenuti che siamo in grado di esprimere; penso al Digital Service Act che sono le nuove regole per le piattaforme perché, appunto, c’è un tema che riguarda anche la protezione della libertà dei media e del pluralismo online: è un settore particolarmente specifico perché muove numeri, muove economie, professioni ma muove anche mentalità, linguaggi, culture”.
“È stato detto, il mercato è in continua evoluzione. Esiste una fortissima concorrenza UE ed extra-UE presente in tutta la catena del valore, dagli Stati Uniti alla Cina, al Giappone. Il mercato – ha sottolineato SMERIGLIO – è certamente in ripresa, i numeri sono chiari: 91 miliardi di euro ma sappiamo anche con diversità enormi al proprio intero. Penso positivamente allo streaming e invece le difficoltà che ancora persistono sul settore cinema in particolare. E poi gli squilibri nella conservazione e possesso della proprietà intellettuale, in particolare tra produttori europei e streamer. Un consumo dominato, ancora oggi, per il 60% dal mercato americano. Da ultimo il Regolamento sul Geo Blocking, sapete quanto è importante; non ci sarà nessuna modifica fino alle prossime elezioni europee, c’è un monitoraggio in corso da parte della Commissione e la prossima settimana porteremo, ancora una volta, in Commissione Cultura l’atto per, sostanzialmente, mantenere lo status quo che per noi era un buon equilibrio ed escludere, ancora una volta, i servizi audiovisivi dall’ambito di applicazione”.
“È stata citata – ha aggiunto ancora SMERIGLIO – l’intelligenza artificiale da Mollicone; fa bene, perché noi abbiamo votato il posizionamento negoziale del Parlamento Europeo adesso a giugno 2023. I rischi sono evidenti, certamente anche le opportunità, ma i rischi di sostituzione del lavoro umano, di quello che Montanino chiamava “il capitale umano” con l’intelligenza artificiale è abbastanza evidente. Lo è negli Stati Uniti in cui il Presidente Biden ha costituito una Commissione ad hoc presieduta dalla Vicepresidente Kamala Harris per dire quanto è importante quello che sta accadendo sull’intelligenza artificiale e, in generale, ma poi in particolare anche nel nostro settore”.”Ultimissima cosa – ha concluso – sono le risorse UE, il contributo che l’Unione Europea mette a disposizione del settore: penso a Horizon, penso al Fondo Sociale Europeo ogni volta che parliamo di formazione le Regioni, che sono enti attuatrici, possono fare moltissimo per utilizzare il Fondo Sociale a fini formativi di tutta la filiera produttiva e creativa del settore dell’audiovisivo e cinematografico e non solo. E poi Europa Creativa: sapete bene quello che sta accadendo nel settennio in corso 2021-2027, le scelte fatte, le risorse, i 4 cluster strategici di riferimento su cui operiamo; è in corso anche un monitoraggio e sarà anche importante, in questi mesi, lavorare insieme per capire quello che ha funzionato in questi primi 2 anni e provare ad aggiustare il tiro”.